Aborto eugenetico? No grazie!

2009-01-08

La testimonianza che segue, presa dal sito della Quercia Millenaria, parla da sola...


Claudia venne qui, da sola, nel 1992, a 18 settimane di gravidanza e mi disse:
- “Professor Noia, varie persone mi hanno fatto il suo nome, perchè lei mi può dire se questo bambino ha i reni o no.”
- “Va bene” - rispondo - “facciamo alcuni esami”.
E lei: “Fate tutto il necessario, perché io devo decidere”.
Fatti gli esami, il risultato era chiaro:
- “I colleghi che l’hanno inviata da noi avevano ragione, la mancanza di tutti e due i reni è confermata”.
E lei: “Che sarà di questo bambino?”.
- “Crescerà dentro di lei, lei si legherà a lui col suo amore, ma il bambino, non avendo la possibilità di urinare, non svilupperà il sistema che porta alla maturazione dei polmoni. Come conseguenza, dopo la nascita il bambino vivrà solo alcune ore”.
Claudia: “Allora, se è così, vado a fare l’aborto volontario”.


5 commenti:

Anonimo ha detto...

cosa costava a questa donna accudire il proprio figlio per quelle poche ora di vita che aveva?
poche preziose ore donategli per sentire l'amore di sua madre. Un amore mai ricevuto?

agapetòs ha detto...

Forse non hai letto il seguito però... adesso metto in un corpo maggiore la scritta "leggi tutto".

Anonimo ha detto...

hai ragione, ora che ho letto sono rimasto contento.
Una bella testimonianza

Roberta Puccina ha detto...

Questi bambini hanno solo pochi mesi di vita serena, nel grembo della loro madre, e mi spiace vedere che ne vengono privati...
Ma poi è verissimo che una donna dentro di sé lo sa che quello che fa non è giusto, anche se si dà tutte le giustificazioni (molte delle quali fornite da medici che presentano l'aborto come la scelta più umana).
So di tante donne che non si sono più riprese dall'aborto.

Comunque secondo me non è giusto essere duri con le donne che fanno questa scelta, per quanto orribile, perché per una madre il pensiero che un figlio sia gravemente malato e sia destinato a morire così presto è una cosa terribile e sconvolgente. Quindi bisogna comprendere che accompagnare il proprio figlio alla morte è per loro straziante e atroce. Ma certo fare questa scelta coraggiosa dà molto conforto, mentre l'aborto, che all'inizio sembra la scelta più facile, poi si rivela la più devastante.

agapetòs ha detto...

Grazie del commento.
"Non giudicate e non sarete giudicati" disse Qualcuno due millenni fa: Dio solo sa quanti condizionamenti e paure possono stare nel cuore di una donna che abortisce, ovvero compie ciò che di più innaturale possa esserci per una donna e una mamma.